Lunedì 20 luglio, piazza Unità a partire dalle ore 21.00, TriesteLovesJazz propone un concerto festoso e coinvolgente: dopo una serie di lunghe giornate impegnate in un masterclass di interpretazione (organizzato dall’Associazione ArmonicaMente, con il patrocinio dell’USCI) Brenda Rattray – artista tra le più note della scena londinese, che incarna l’entusiasmo, la profondità e l’espressività del canto – sale sul palcoscenico per uno show trascinante e toccante, tra soul, jazz e gospel, assieme alla sua band Jazz gospel Band (Chris Wilson, keyboard; Dominic Ashworth, chitarra; Delmar Edwards, basso; Winston Clifford, percussioni). Con loro anche la formazione triestina del Trieste Gospel Choir, formata per l’occasione da alcuni elementi del coro Soul # e da diversi dei partecipanti al masterclass.

Brenda Rattray definisce il suo stile come “jazz gospel”, ma è in realtà molto difficile incasellare in qualsiasi definizione le composizioni e le interpretazioni dell’artista: recentemente il suo gusto si affina con dei riferimenti che vanno dalle reminiscenze africane fino al rock. Le strutture armoniche sono oltremodo inusuali e complesse e anche i disegni ritmici sono incredibilmente sorprendenti, anche grazie alla complicità della band, sempre pronta a variazioni improvvisative e a lasciarsi avvolgere dalle atmosfere che suggerisce l’imponente temperamento della cantante.

Martedì 21 luglio il festival torna in piazza Hortis, sempre alle 21, per un appuntamento di rara finezza, che spazia tra musica e letteratura e si allarga dall’Italia agli Stati Uniti: protagonisti del concerto sono Elena Camerin e Nicola Fazzini Quintet feat. Ron Horton in Calvino “American lessons”. New York and the jazz.

Nicola Fazzini è saxofonista di talento, che suona con diverse formazioni e collabora a vari progetti con Dario Volpi, Danilo Gallo e Zeno De Rossi, suonando poi con la Thelonious Monk Big Band” di Marcello Tonolo (con cui ha occasione di lavorare assieme a Steve Swallow e Carla Bley). Elena Camerin è un’artista eclettica, formatasi a Venezia nel canto classico, nel gospel e nella musica sudamericana. Con U.T. Gandhi, Nicola Fazzini, Alfonso Santimone e Danilo Gallo registra per Caligola Grazie dei fiori?, cd che ottiene un ottimo riscontro di critica a livello nazionale. Con loro il grande Ron Horton (tromba e flicorno) è un protagonista assoluto della scena del jazz newyorkese maggiormente ed arriva a Trieste direttamente da Veneto Jazz, con il suo stile ricercato e attentissimo alle più recenti tendenze musicali, particolarmente proiettate verso l’innovazione.

Lo spettacolo, Calvino “American lessons”. New York and the jazz, è un tributo ad Italo Calvino, NY e il jazz ed è strutturato su composizioni e testi liberamente ispirati alle opere dello scrittore. Una passione, un amore, la scoperta di un mondo indicibilmente bello e sfaccettato.

E dall’amore nei confronti di un linguaggio caratterizzato da una raffinata ricerca formale, fatta di parole e silenzi, di desiderio comunicativo e ricerca strutturale nasce questo interessante progetto che coinvolge due grandi musicisti americani, una cantante italiana che vive a NYC e tre noti musicisti italiani con alle loro spalle esperienze di commistione tra Jazz e letteratura. Un cammino assieme a chi ha passato la sua vita viaggiando e osservando il mondo, ritraendolo in modo fantastico e folle, ma forse proprio per questo, così veritiero e aderente alle mille contraddizioni che popolano la nostra vita.


I
o amo New York, e l’amore è cieco. E muto: non so controbattere le ragioni degli odiatori con le mie. […] In fondo non si è mai capito bene perché Stendhal amasse tanto Milano. Farò scrivere sulla mia tomba, sotto il mio nome, “newyorkese”.
Italo Calvino, prima corrispondenza per la rivista “ABC”, 11 giugno 1960

 

A seguire, nella stessa location, si esibiscono i Seven Steps feat. Fabrizio Bosso (Pierpaolo Cogno, pianoforte; Massimiliano Pizio, sassofono, clarinetto basso; Mario Cogno, contrabbasso; Andrea Michelutti, percussioni), un gruppo formato da musicisti attivi in Svizzera nel Canton Ticino che hanno ideato molti seminari, workshop, laboratori e concerti nella Svizzera italiana e in Italia dedicando la loro ricerca al significato (emotivo, fisico, percettivo e più profondamente artistico) degli intervalli musicali in relazione all’uomo.
Il gruppo arriva a Trieste con un ospite speciale; Fabrizio Bosso (nella foto di Massimo Goina), trombettista di punta del panorama italiano odierno, dal suono magicamente fresco e lirico, che non disdegna però le influenze be-bop e hard-bop anni Sessanta: con lui i Seven Steps hanno inciso l’omonimo cd che viene presentato al festival ed è in uscita sul mercato nel corso dell’estate.

 

Tutti gli appuntamenti di TriesteLovesJazz sono a ingresso libero.

TriesteLovesJazz 2009 – terza edizione

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