“Trieste loves …. Lelio Luttazzi”: un titolo significativo per l’ultimo appuntamento del festival TriesteLovesJazz che per oltre due settimane ha riempito di musica e festa le piazze della città. Non si poteva pretendere una conclusione migliore che un omaggio all’artista musicale triestino per eccellenza, un talento che ha fatto la storia della canzone italiana e che ancora oggi non fatica a catturare le platee sedendosi al pianoforte: il grande Lelio Luttazzi è protagonista del concerto conclusivo del festival TriesteLovesJazz, sabato 15 agosto, alle ore 21.00, in piazza Unità per un appuntamento attesissimo.
Una vera festa, fatta di musica, di ricordi, di toccanti interpretazioni che Luttazzi non mancherà di elargire assieme alla sua band (Roberto Podio, batteria; Massimo Moriconi, basso; Giudo Pistocchi, tromba e voce; Marcello Rosa, trombone; Gianni Saint Just, clarinetto).

 

“È il compleanno più bello della mia vita”: così Lelio Luttazzi ha salutato la cerimonia con la quale il Sindaco di Trieste, lo scorso 27 aprile, gli ha conferito la “civica benemerenza” della città, confermando un rapporto profondo e indissolubile che lega il grande artista alla città.
Direttore d’orchestra, musicista, compositore, cantante, attore e presentatore televisivo, Lelio Luttazzi è un'”anima swing”, che compone le sue prime canzoni durante la guerra: da Trieste a Milano, poi a Torino (dove dirige l’orchestra d’archi della Rai) inizia una carriera strepitosa come artista a tutto tondo. Scrive canzoni dal sapore jazz e dal taglio romantico ed ironico assieme, tanto da far riconoscere il proprio stile come inconfondibile sin dagli esordi. Una zebra a pois (cantata da Mina), Vecchia America, scritta per il Quartetto Cetra, Eccezionalmente, sì per Jula de Palma sono canzoni che hanno accompagnato un’epoca. Celebre anche per le sue conduzioni televisive (Studio 1, Doppia coppia), Luttazzi è anche attore (L’avventura di Michelangelo Antonioni, L’ombrellone di Dino Risi) e autore di colonne sonore (Totò, Peppino e la malafemmina, Totò lascia o raddoppia?).

Con la trasmissione radiofonica Hit Parade si aggiudica, sin dagli anni Settanta, la notorietà assoluta. Recentissima l’assegnazione del “Premio alla Musica” del Casinò di Sanremo, consegnatogli lo scorso febbraio in occasione del Festival della canzone italiana “con lo scopo di ricordare da una parte le radici del Festival della Canzone nato nel Salone delle Feste nel 1951” – precisa il Presidente, Donato Di Ponziano – “e dall’altra per partecipare in maniera più diretta ad esaltare la cultura musicale italiana. Il premio a Lelio Luttazzi è il riconoscimento a chi ha saputo interpretare e cambiare, ma anche indirizzare i gusti musicali del Paese, scrivendo pagine e pagine di spettacoli e di televisione, contribuendo alla storia musicale nazionale”.

 

Una vera “festa in una notte di mezza estate”, quella di ferragosto a piazza Unità, che saluta Trieste dopo una stagione ricchissima di eventi (Serestate ha coinvolto la città per oltre un mese di appuntamenti culturali e di intrattenimento quasi quotidiani) con l’intervento conclusivo degli Overfunk and friends, un gruppo di giovani triestini che lega la propria musica alle radici del funk e della black music: dal funky di James Brown alla dance degli anni Settanta, fino alle contaminazioni più recenti con le sonorità house, il pastiche della musica degli Overfunk trae la sua forza dalla comunicatività della band. Intrattenimento e qualità sono le caratteristiche che hanno reso gli Overfunk and friends una delle formazioni più richieste in città.

 

Gli appuntamenti sono a ingresso libero

TriesteLovesJazz 2009 – terza edizione

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