mercoledì 11 novembre, alle ore 18.30, presso Casa della Musica, Lorenzo Niego presenta il LABORATORIO DI DIDJERIDU, orientato alla comprensione e all’utilizzo delle potenzialità espressive dello strumento a fiato della tradizione degli aborigeni australiani, sia nell’ambito strettamente musicale, che come occasione di contatto con la millenaria cultura delle popolazioni native dell’Australia.

Il laboratorio consiste in 10 INCONTRI di un’ora e mezza a cadenza settimanale (durata tre mesi). 

 

Didjeridu o didgeridoo è una parola di origine onomatopeica con la quale gli occidentali indicano l’antico strumento a fiato degli Aborigeni australiani.

Il didjeridu è originario delle popolazioni dell’Australia Settentrionale e si ritiene che sia in uso da almeno 20.000 anni, ricavato da un tronco di eucalipto scavato dalle termiti; scortecciato, ripulito e accuratamente rifinito, viene spesso dipinto con pitture tradizionali che richiamano la mitologia degli Aborigeni.  

Da qualche anno, la sonorità profonda e ipnotica di questo strumento ha varcato i confini geo-culturali della sua terra d’origine e ha conquistato un gran numero di persone in tutto il mondo. Prima dell’insediamento dei bianchi, la sua diffusione era limitata alle tribù delle zone settentrionali del continente. Negli ultimi anni, i cambiamenti della cultura australiana hanno portato una nuova concezione e ad una diversa distribuzione del didjeridu fino a farlo diventare una sorta di simbolo della musica degli Aborigeni australiani.

Esso è stato completamente decontestualizzato, coinvolto nella ricerca di nuove sonorità, abbinato a strumenti tradizionali di altre culture, alla più avanzata tecnologia, venduto come souvenir nei negozi per turisti, riprodotto in materiali sintetici, esposto come soprammobile “rustico-tribale” nei salotti di mezzo mondo e utilizzato come supporto a pratiche di meditazione in occasione di meeting a carattere spirituale e terapeutico.

Il didjeridu è ormai diventato patrimonio di diverse culture: il suo suono è rimasto immutato mentre il contesto socio-musicale è cambiato; la sua vibrazione continua a far risuonare i cuori degli uomini ma ha acquisito una nuova e importante funzione di collegamento tra diverse culture e tra diverse epoche.

 

IL LABORATORIO: Il laboratorio si prefigge l’obiettivo di fornire ai partecipanti gli strumenti basilari (sia pratici che teorici) per la comprensione e l’utilizzo delle potenzialità espressive del didjeridu, sia nell’ambito strettamente musicale, che come occasione di contatto con la millenaria cultura delle popolazioni native dell’Australia.

Ha una durata minima di 10 incontri di un’ora e mezza a cadenza settimanale per una durata totale di circa tre mesi. 
I contenuti di base sono: costruzione e manutenzione dello strumento; postura del corpo; conseguimento del suono fondamentale; apprendimento della tecnica della “circular breathing” (respirazione circolare); modifiche del suono fondamentale: armonici (movimenti della lingua e del palato), uso della voce (animal sounds) e ipertoni (toot). Contenuti di approfondimento: uso della respirazione circolare nell’esecuzione dei brani; tecniche avanzate di scomposizione ritmica; il “solfeggio” tradizionale degli Aborigeni Australiani (composizione e trasmissione orale dei brani); applicazione del didjeridu nella musica moderna (uso di uno strumento monotonale nelle forme musicali occidentali).

È previsto l’utilizzo di supporti didattici multimediali: dispense, spartiti, registrazioni etnomusicologiche, produzioni musicali contemporanee e filmati.

Il laboratorio è aperto a tutti e potrà coinvolgere un numero di partecipanti compreso tra 5 e 15. Ogni partecipante deve essere già in possesso di un proprio strumento; in caso di indisponibilità, è possibile acquistare uno strumento ad uso didattico, prenotandosi con 3 giorni di anticipo.

IL DOCENTE: Lorenzo Niego

Suona il Didjeridu dal 1993. Ha approfondito le tecniche esecutive tradizionali con musicisti delle comunità aborigene nell’Arnhem Land (Australia Settentrionale). Dal 1995 ad oggi ha collaborato con Almamegretta, 99 Posse, Garrison Fewell, Daniele Sepe, Orchestra del Conservatorio Statale S. Pietro a Maiella di Napoli, Maurizio Capone & Bungt Bangt, Teatro Stabile di Napoli ed altri. La sua attività artistica comprende live performances in Italia ed in Europa e incontri di organizzati dall’ A.R.T.I. e dal Dr. Roy Martina. Nel 1999 fonda con Guglielmo Eboli e con sei allievi il Lazy Goanna Project, laboratorio musicale costruito esclusivamente su di un set di 6 Didjeridu e percussioni. Il suo ultimo progetto musicale è il trio electro-world Electric Masala. Si dedica all’insegnamento del Didjeridu dal 1996.

 

Informazioni e iscrizioni in segreteria:
TEL. +39 040 307309  – info@scuoladimusica55.it
da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00

lunedì, martedì e giovedì dalle ore 10.00 alle 12.00