Tributi, omaggi, ricordi, storie, questo al centro della serata di giovedì 22 luglio: in piazza Hortis a partire dalle 21 salgono sul palcoscenico il duo Le Miroir, originale abbinamento di flauto e vibrafono, impegnato in un contemporaneo omaggio a Jarrett e Burton. Segue l’esibizione di tre vincitori delle varie edizioni del premio affidato in memoria del musicista triestino Franco Russo. La serata si conclude con il clima dell’America anni Cinquanta e Sessanta, grazie all’omaggio a Cannonball Adderley presentato dal Vianelli Trio feat. Zaninotto


Giovedì 22 luglio, in piazza Hortis
, la lunga serata si apre con un progetto originalissimo: il duo “Le Miroir”, composto da Daniele Ruzzier al flauto e Gabriele Petracco al vibrafono, un sound inedito e una combinazione davvero sorprendente e innovativa. A seguire si esibiscono i giovani vincitori delle ultime edizioni del Premio Franco Russo, che la signora Silvia Russo, moglie del musicista scomparso, gentilmente concede ogni anno ai più talentuosi giovani talenti jazz: Daniele Raimondi (tromba), Emanuele Graffiti (chitarra) e Enrico Zanisi (pianoforte) sono accompagnati da due “veterani” d’eccezione: Simone Serafini al basso e Luca Colussi alla batteria. Conclusione di sapore be-bop, con l’omaggio che il Giovanni Vianelli Trio feat. Nevio Zaninotto tributa alla figura di Cannonball Adderley (Giovanni Vianelli, pianoforte; Mario Cogno, basso; Marco Vattovani, batteria; Nevio Zaninotto, sax).

Il “Le Miroir” è un recente progetto nato dalla collaborazione dei due solisti nell’ambito della musica contemporanea; raffinate e originali anche le scelte del repertorio che concedono ulteriore carica innovativa al duo: oltre al raffinato progetto Homage to Keith Jarret and Gary Burton, dalla partitura originale per vibrafono e flauto della compositrice americana Barbara Kolb, presentato a Trieste, il duo ha in repertorio anche altre impegnative pagine contemporanee come Solitude di Miguel Angel Mateu, attuale compositore spagnolo e Fabula di Maria Korvits.

I concerti hanno inizio alle 21 e sono a ingresso libero. Gabriele Petracco, triestino, laureato in percussioni al Triennio Sperimentale del Conservatorio Tartini di Trieste, è un solista eclettico che suona abitualmente con molte compagini orchestrali del territorio, con diverse band della città e con un gruppo di folk irlandese. Specializzato, tra gli altri, con con Saverio Tasca, Dave Samuels, il Trio di Parma, Katarzyna Mycka, Fabiàn Pérez Tedesco, Ivan Mancinelli e Jarrod Cagwin, svolge intensa attività concertistica con il duo e con l’ensemble di percussioni Round Stix Trio. Anche Daniele Ruzzier è laureato in flauto al Triennio Superiore Sperimentale al Tartini di Trieste, e suona con diverse formazioni cameristiche, con molte orchestre del territorio. Molti i suoi concerti in Italia e all’estero e lusinghiera la sua collaborazione con Salvatore Sciarrino per la realizzazione di Studi per l’intonazione del mare diretta da M. Angius, presso il Teatro Palladium di Roma.

 

Torna anche quest’anno l’omaggio al grande musicista triestino, scomparso nel 2005, Franco Russo: la moglie di Russo, Silvia, ogni anno concede una borsa di studio a un giovane musicista che si sia particolarmente distinto nello studio del jazz. Al festival quest’anno tre vincitori del premio Russo, Daniele Raimondi (tromba), Emanuele Graffiti (chitarra) e Enrico Zanisi (pianoforti), si esibiscono assieme sul palcoscenico di piazza Hortis, dopo il duo “Le Miroir”; a supportarli due tra i nomi più quotati del jazz regionale: Simone Serafini al contrabbasso e Luca Colussi alla batteria.

 

Chiude in festa la serata il trio di Giovanni Vianelli, con Cogno e Vattovani e l’ospite Nevio Zaninotto al sax. Trio di recente formazione, esplora le sonorità del combo jazz tra gli anni ’50 e ’60, seguendo le tracce del tortuoso cammino che dall’hard bop è approdato al funk attraverso l’inserimento di elementi provenienti dalla tradizione blues, gospel e rithm & blues. In occasione del Trieste Loves Jazz il trio si trasforma in quartetto (batteria, contrabbasso, piano, sax) per ripercorrere insieme al sassofonista Nevio Zaninotto l’odissea musicale del grande Julian Cannonball Adderley, la cui opera costituisce il riferimento quintessenziale di questa tradizione.

Il brano d’apertura, Unit 7, è un blues “with the B” e prende anche il nome di Cannonball’s Theme: scritto dal contrabbassista Sam Jones, era uno dei classici dell’Adderley Quintet.

Segue Gemini, di Jimmy Heath, che Cannonball, per la sua oscillazione ritmica, definisce “a schizofrenic type of thing”… E ancora One for Daddy O’, di Nat Adderley, omaggio alla storica session dell’album Something Else del 1958: Art Blakey, Sam Jones, Hank Jones, Cannonball, Miles Davis. Indimenticabile, poi, Waltz for Debby, di cui si ricorda l’incisione del 1961, seguita all’incontro di Cannonball con Bill Evans: l’introduzione di piano solo è una sorta di tributo nel tributo: a Bill Evans, naturalmente…

E ancora Jive Samba (notissimo brano, rivisto di recente anche da BandOrkestra di Marco Castelli, di cui Vianelli è il pianista) e Exodus di Vic Stanley, ottima pista hard bop per Zaninotto. Funk e il r’n’b con Mercy Mercy Mercy e Walk Tall, a segnare il passaggio dai Sessanta ai Settanta, periodo durante il quale Cannonball è affiancato da Joe Zawinul e George Duke e gran finale con “sorpresa”: la voce di Cannonball in persona benedice con il suo timing e il suo timbro ogni nota.

Tutti i concerti sono a ingresso libero e iniziano alle 21.

Il programma dettagliato è anche su www.triestelovesjazz.com, su www.serestatetrieste.it