A partire dall’anno scolastico 2011.11 alla Scuola di Musica 55 è possibile studiare ancora nuove discipline. Dopo il didjeridoo e la musica indiana (che proseguono, grazie all’ottimo seguito dello scorso anno), ora è la volta del Darbuka, tamburo a calice che fa parte delle tradizioni musicali del Nord Africa e dell’Asia centrale. Il corso, che viene presentato al pubblico l’8 novembre alle 19, è tenuto da Lorenzo e Igor Niego.
Qui di seguito i dettagli del corso stesso: per informazioni è a disposizione la Segreteria della Scuola.
Corso di darbuka livello base/intermedio e elementi di ritmica delle culture mediorientali e balcaniche (a cura di Lorenzo Niego)
La darbuka è un tamburo a calice, utilizzato tradizionalmente in Nord Africa e in Asia centrale. Si ritrova anche nella musica popolare dei paesi dell’Europa orientale che hanno subito l’influenza dell’Impero ottomano, nelle musiche egiziane, popolari ebraiche, arabo-andaluse e sefardite.
Il nome deriva dalla radice araba derb, che significa “battere” ed ha numerose varianti nei diversi paesi: darbuka, darabuka, e ancora tarambuke e forme simili nei Balcani, toumbeleki in Grecia, darabana in Romania, dumbelek o dumbek in Turchia, darbuka in Israele, tarija in Marocco. Nell’ Alto Egitto e in palestina viene chiamato anche tabla.
Alcuni studi collocano questo tamburo nell’anno mille, dopo l’era islamica. Lo strumento era costituito da un corpo globulare di terracotta sostenuto da un alto piede e aperto sul fondo, con una larga apertura chiusa da una pelle animale (di pesce o di capra). Oggi invece è costruita in lega di alluminio, con membrana sintetica per ridurne la fragilità ad eliminare i problemi di tenuta dell’accordatura col variare di temperatura e umidità.
La darbuka è protagonista indispensabile in un’enorme varietà di contesti e generi musicali colti e popolari, nell’accompagnamento di riti religiosi, delle danze popolari o in quella c.d. “del ventre”.
Obbiettivi, contenuti e piano didattico del corso.
Nozioni teoriche: Concezione e ruolo del ritmo nella musica araba: il “periodo” o ciclo ritmico (Dawr). Tempo primario (Zaman). Misura (Juz). Oramentazione o “fioritura” (tarz).
Applicazioni pratiche e prassi esecutive: Accordatura, postura e posizioni corrette. Produzione dei suoni Basilari. Produzione dei suoni avanzati. Tecniche di solfeggio ritmico orale (dum es tak). Studio dei ritmi: Introduzione ai tempi dispari. Ritmi balcanici (“Cocek”, “Kopanitsa”, “Rachenitsa” etc.). Ritmi arabi (“Maqsum”, “Saidi”, “Masmoudi”, Samai, etc…).
E’ prevista la regolare partecipazione di altri insegnanti, specializzati in altri strumenti per approfondire l’interazione della darbuka con altri “attori” musicali e il suo ruolo in diversi contesti espressivi.
Utilizzo di dispense multimediali. Possibilità di concordare percorsi di studio separati a seconda dei rispettivi campi di interesse: ritmi arabi, balcanici, interazione con la danza, etc.
Prerequisiti e destinatari
Il corso si rivolge a tutti gli appassionati/e di percussioni, musica araba, balcanica e di danze orientali che vogliano avere un primo contatto con il mondo della ritmica tradizionale delle suddette aree geografiche. Ogni partecipante deve essere in possesso di un proprio strumento. In caso di indisponibilità, è possibile acquistarne uno ad uso didattico prenotandosi con una settimana di anticipo.