Casa della Musica ospita un compleanno speciale, il prossimo venerdì 9 novembre, alle 18, in Auditorium: Pier Paolo Sancin conversa e racconta la storia della famiglia Ploner “Fabbricatori di Istrumenti Musicali”, che ha segnato l’evoluzione strumentale della fisarmonica. A rievocare il percorso della famiglia i racconti e le conversazioni coordinati dallo stesso Sancin, alla presenza di Walter Macovaz (titolare di un laboratorio per strumenti, nonché liutaio), corredati da testimonianze, video e ascolti che accompagnano l’evoluzione della fisarmonica, come concepita dalla storica ditta triestina.

I Ploner cominciano la loro attività nel 1862 con l’apertura del laboratorio di Lorenzo Carlo, in Via Corso a Trieste, che iniziò l’attività della famiglia.

Tutti i figli maschi della famiglia, nelle successive generazioni, parteciparono al lavoro del laboratorio Ploner e costruirono armoniche e fisarmoniche fino ai primi anni ’50 del Novecento, quando il laboratorio fu chiuso a causa dell’insostenibile concorrenza con le grosse fabbriche di strumenti italiane e straniere.

I Ploner inventarono un nuovo sistema di costruzione per la disposizione delle note della tastiera di destra dell’armonica diatonica, che si differenziava notevolmente sia dal sistema sloveno sia da quello austriaco. Grazie a questa innovazione a Trieste 150 anni fa fu fabbricata una delle prime armoniche diatoniche italiane. Non è sicuro se anche la fisarmonica “a piano” (con la tastiera simile al pianoforte) come si presenta oggi, abbia origini triestine, ma ci sono diverse tesi a favore del fatto che essa sia stata costruita o almeno perfezionata proprio a Trieste. Nonostante la straordinaria rivoluzione che le loro ricerche hanno apportato alla crescita dello strumento, i Ploner non hanno mai voluto brevettare il loro sistema di fisarmoniche.

Sulla scia dei Ploner, che furono anche musicisti ed insegnanti di musica, nacquero e operarono a Trieste altri valenti costruttori, musicisti e musicanti. Il più conosciuto di tutti resta Giuseppe Martini, detto “Pepi cafetier” (per le sue frequentazioni come musicista nei vari caffè della città), i cui due dischi pubblicati per la Concert Record Gramophone resteranno nella storia come i primi al mondo registrati da un suonatore di armonica diatonica.

Grazie al “Laboratorio Gallo ” di Treviso la tradizione ed il marchio Ploner hanno ripreso nuovamente a rivivere l’ambiente della produzione di armoniche artigianali.

Immagine di Chersicla