DA GUIDO D’AREZZO A STEVE JOBS (ovvero LE CANZONI STAMPATE. TESTI E SPARTITI PRIMA DI INTERNET) è il titolo della mostra allestita a Casa della Musica a cura di Walter Macovaz.
La mostra dura fino a sabato 24 gennaio 2015
A suggello della mostra, venerdì 23 gennaio, alle 18. è prevista una discussione sulla diffusione della musica stampata al tempo di internet.
Gli spartiti esposti sono di: Walter Macovaz, Carlo Moser, Enrico Rossoni, Fabio Zoratti.
Note sulla mostra:
Una piccola rassegna di stampati musicali degli anni ’60 e ’70 dello scorso secolo può solo far sorridere per l’ingenuità delle copertine, la rima baciata amore-cuore, la scarna notazione. Tutto qua. E qua potrebbe finire. Se non fosse che queste quattro note (e parole) sono state suonate e cantate da milioni di persone, a casa, in teatro, in osmiza, in automobile, con la chitarra da quattro soldi o con il vibrafono, da soli o in compagnia, da tristi o da allegri. Non esistono partiture di Monteverdi, Bach, Chopin, Verdi, Nono che siano state altrettanto suonate, sentite, cantate e interpretate.
Ma anche questo mondo è finito, dentro i nostri smartphone decine di migliaia di canzonette stanno nascoste, e un leggero tocco di dita fa uscire i Beatles, Anna Identici, Modugno, Guccini. Abbiamo speso giorni, mesi, anni a costruire un giro armonico, un passaggio di batteria, un vocalizzo partendo da quelle quattro note sulle cinque righe di questi semplici spartiti. Fatica inutile. Il mondo che verrà non avrà più bisogno di scrivere, ma solo quello di dimenticare.
(walter macovaz)